Premessa
L'intervento riguarda l'area ex SAIBI, utilizzata fino al 1993 per la produzione di
bromoderivati e oggi interessata da una diffusa contaminazione da metalli pesanti nella matrice ambientale
suolo-sottosuolo, che ha coinvolto anche la falda idrica superficiale.
Il finanziamento dell'intervento è stato deliberato dalla Giunta della Regione Puglia
con la Delibera n. 1697 del 22/11/06 nell'ambito della ripartizione programmatica delle risorse assegnatele
dal CIPE 35/2005. L'incarico di integrazione della caratterizzazione, progettazione definitiva ed esecutiva,
direzione lavori e coordinamento della sicurezza è stato affidato dal Comune ad AREA geie e,
per suo tramite, alle consorziate Bortolami Di Molfetta, Buonomo Veglia e Carsico S.r.l.
Sintesi della caratterizzazione
Le indagini di caratterizzazione hanno evidenziato la presenza di sorgenti
di contaminazione primarie e secondarie.
- Sorgenti primarie di contaminazione
- Vasche interrate, a cielo aperto, contenenti materiale contaminato da sostante organiche;
- Reattori chimici in materiale refrattario, contenenti amianto in matrice friabile;
- Condotte fognarie e di scarico;
- Sorgenti secondarie di contaminazione
- Suolo e sottosuolo
- Esiste un livello molto elevato di contaminazione da metalli pesanti (Mercurio, Arsenico, Piombo
e Zinco). Le concentrazioni maggiori sono state rilevate in prossimità della zona reattori.
- Acque sotterranee
- Anche questa matrice ambientale risulta contaminata da metalli pesanti (Mercurio, Arsenico, Piombo,
Cromo, Nichel e Selenio). In un settore molto limitato dell'area, in prossimità delle sorgenti primarie,
si rileva la presenza di diverse tipologie di contaminanti organici (toluene, bromobenzene, solfuri organici).
L'intervento di bonifica e di messa in sicurezza permanente
- Lavori di bonifica
- Rimozione e smaltimento delle sorgenti primarie di contaminazione e dei terreni a diretto contatto con le stesse;
- Demolizione di tutti i fabbricati e i manufatti fuoriterra, non contenenti materiali pericolosi;
- Smontaggio in ambiente confinato dei reattori chimici contenenti amianto in matrice friabile. Per operare in
condizioni di piena sicurezza, intorno ai reattori è stata appositamente realizzata una struttura metallica di
confinamento, rivestita esternamente ed internamente allo scopo di isolare l'area di lavoro. L'intera struttura, di dimensioni in
pianta 30 m x 25 m e di altezza 22 m, è stata dotata di un sistema di confinamento statico e dinamico.
- Consolidamento della ciminiera, che è stata preservata come testimonianza di archeologia industriale.
- Opere di messa in sicurezza permanente
- Realizzazione di un diaframma plastico impermeabile (K ≤ 10-9 m/s) fino alla profondità
di 7 m, lungo tutto il perimetro del sito, per uno sviluppo lineare di 510 m;
- Realizzazione di una barriera composita di superficie (capping) con rete perimetrale di raccolta
e allontanamento delle acque meteoriche.
- Integrazione della rete di monitoraggio delle acque sotterranee
Piano dei controlli e dei monitoraggi
- Monitoraggio della qualità dell'aria
- Considerata la prossimità del sito al centro abitato, particolare attenzione è stata data al
controllo e al monitoraggio dell'inquinamento atmosferico indotto dal cantiere. Per tale ragione, durante le
operazioni di demolizione è stato previsto l'utilizzo di un impianto per l'abbattimento a umido delle
polveri (Fog Cannon).
- La qualitè dell'aria è stata costantemente controllata mediante l'esecuzione di analisi di
laboratorio su campioni di aria ambiente, finalizzati in particolare alla ricerca di fibre aerodisperse.
- Controlli sul diaframma plastico
- La corretta esecuzione del diaframma è stata controllata, in fase di esecuzione, mediante verifiche
geometriche sul diaframma e prove geotecniche di laboratorio su campioni di fango auto indurente, prelevati sia
dall'impianto di confezionamento che dalla trincea.
- In fase di è stata eseguita ed interpretata una prova di stress idraulico su un settore del diaframma
scelto dalla direzione dei lavori.
- Monitoraggio delle acque sotterranee
- Per verificare l'esito dell'intervento è previsto un programma di monitoraggio delle acque sotterranee,
da effettuare nei 25 anni successivi al completamento dei lavori.
Riconoscimenti
Nel marzo 2015, l'intervento è stato argomento del seminario "Bonifica e messa in sicurezza permanente
di aree industriali dismesse. L'esperienza del sito ex Saibi di Margherita di Savoia", promosso dagli Ordini degli Ingegneri di Puglia,
dall'Ordine dei Geologi Puglia e dal Collegio geometri BAT.
Nel dicembre 2015, l'intervento è stato argomento del convegno "BONIFICA EX SAIBI. Le buone pratiche
di igiene industriale nella rimozione amianto", promosso da ASL BAT e SPESAL.