Committente: | Società pubblica |
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Luogo e anno: | Mirabello M.to (AL), 2002 |
Importo lavori: | Euro 21.040.000 |
Tipo di incarico: | Progettazione preliminare e definitiva. Valutazione di impatto ambientale. |
Progetto caratterizzato da elevati standard di sicurezza e rispetto per l'ambiente, in anticipo sui tempi rispetto ai criteri poi fissati dal D.Lgs. 36/2003.
La suddivisione della vasca in settori idraulici indipendenti, la conformazione delle pendenze e i sistemi di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche sono stati tutti concepiti in modo da minimizzare la formazione di percolato.
L'intervento ha previsto la realizzazione di un impianto di interramento controllato per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi (ex categoria 2 tipo B), in Comune di Mirabello Monferrato (AL).
Nella progettazione si è tenuto conto dei seguenti fattori vincolanti:
Ulteriori vincoli progettuali sono stati assunti nel senso di realizzare un impianto dotato di un livello di sicurezza estremamente elevato, in particolare in relazione alle potenziali fuoriuscite di percolato.
L'impianto di smaltimento è stato realizzato creando ex novo un invaso entro un ripiano alluvionale caratterizzato da modeste ondulazioni altimetriche. La sua costruzione ha comportato la creazione di un nuovo collegamento viario e di un impianto per selezione meccanica e triturazione dei rifiuti, con ulteriori locali di servizio.
Il fondo e le pareti dell'invaso sono rivestiti con una barriera impermeabile di tipo composito. In anticipo rispetto ai criteri di seguito fissati dal D.Lgs. 36/2003, il livello argilloso è stato previsto dello spessore di almeno 200 cm, steso a strati, addensato e rullato in modo da ottenere una permeabilità inferiore a 1.0E-09 m/s.
Al di sopra, è stata prevista la stesura di una geomembrana sintetica impermeabile, composta da teli in HDPE dello spessore di 2.5 mm, saldati in opera. I due materiali impermeabilizzanti (geomembrana e barriera di argilla) sono stati posti a diretto contatto, senza soluzione di continuità.
La vasca di stoccaggio è stata suddivisa in sei settori idraulici indipendenti: ogni settore è provvisto di un punto di raccolta e sollevamento del percolato. Il perimetro di tutta l'area è stato conformato in modo da evitare che acque esterne possano scorrere verso l'interno dell'impianto. Le acque meteoriche interne, sia durante la coltivazione che ad esaurimento dell'impianto, sono raccolte da un sistema di canalizzazioni e fossi da cui, attraverso alcuni punti definiti e convogliati, defluiscono verso i sistemi di smaltimento esistenti.
Per quanto concerne il biogas, il cui sviluppo nel tempo è stato previsto mediante l'utilizzo di un modello matematico, si è adottato un impianto di captazione attiva (estrazione forzata) la cui realizzazione avviene in maniera modulare, seguendo l'avanzamento del fronte di scarico dei rifiuti. La captazione del biogas è garantita fin dalle sue prime fasi di formazione, ovvero a partire già dalla fine del primo anno di coltivazione. Il biogas estratto viene inviato ad un impianto di recupero energetico.