Committente: | Comune di Ciriè |
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Luogo e anno: | Ciriè (TO), 2008-2015 |
Importo lavori: | Euro 160.000 PdC integrativo Euro 7.740.000 Bonifica |
Tipo di incarico: | Piano di caratterizzazione Analisi di rischio e Progetto preliminare di bonifica Progetto definitivo di bonifica Fase 1 e Fase 2 |
Articolato intervento di caratterizzazione e bonifica di un ex sito industriale contaminato, diventato un caso nazionale per la morte di più di 160 lavoratori dovuta a patologia cancerogena.
Impianti industriali in abbandono contenenti sostanze pericolose, contaminazione dei terreni, contaminazione delle acque sotterranee.
Su incarico dell'Amministrazione Comunale, la nostra Società ha curato il completamento della caratterizzazione, l'analisi di rischio e la progettazione preliminare degli interventi di bonifica del sito ex Interchim (già ex IPCA), ubicato nel Comune di Ciriè.
L'attività industriale dell'IPCA (Industria Produzione Coloranti all'Anilina) fu avviata negli anni '20, per la produzione appunto di coloranti derivati dall'anilina e da altre ammine aromatiche. La storia della IPCA è diventata un caso nazionale per le note vicende sulla morte di più di 160 lavoratori dovuta a patologia cancerogena, riconducibile alle ammine aromatiche utilizzate nella produzione.
Con la chiusura della IPCA, alla fine degli anni '70, il sito è stato diviso in due parti: una acquistata dall'Interchim, per il trattamento di rifiuti per la produzione di coloranti e l'altra da una società immobiliare, che ha utilizzato l'area per altre attivitè industriali ed artigianali.
Dopo che la Provincia di Torino ne vietava l'esercizio a causa di forti irregolarità, l'Interchim ha dichiarato fallimento nel luglio 1989, abbandonando tonnellate di rifiuti tossici e nocivi e residui derivanti dalla sua attività.
I primi interventi di messa in sicurezza di emergenza sono stati svolti tra il 1994 e il 1998, svuotando alcune vasche e serbatoi interrati e rimuovendo 102 tonnellate di fusti contenenti rifiuti tossico-nocivi depositati all'aria aperta senza alcuna protezione.
Nel 1997 l'area è stata acquisita dall'Amministrazione Comunale di Ciriè.
Sulla base delle indagini eseguite, i terreni del sito hanno registrato la presenza di una contaminazione residuale da metalli, idrocarburi e ammine aromatiche, localizzata presso alcuni "hot spot" ben individuati e circoscritti. È risultata invece più critica la situazione delle acque sotterranee, che risultano affette da una contaminazione piuttosto consistente da solventi clorurati cancerogeni e non cancerogeni. Per effetto del deflusso naturale della falda, tale contaminazione può migrare anche a valle del sito e ha quindi maggiore priorità di intervento.
I controlli eseguiti hanno evidenziato che il plume di contaminazione da solventi clorurati si estende fino ad una distanza di 900 m a valle del perimetro del sito. Alla luce di tali risultati, il Comune ha adottato misure restrittive all'uso della risorsa idrica nella aree raggiunte dalla contaminazione.
L'analisi di rischio sanitario-ambientale è stata condotta per individuare i possibili rischi sulla salute umana causati dalla contaminazione e a definire i valori di CSR (Concentrazione Soglia di Rischio) che dovranno essere adottati come obiettivo di bonifica.
Sulla base degli obiettivi definiti dall'analisi di rischio, la nostra Società ha elaborato un Progetto preliminare di bonifica con l'obiettivo di definire l'entità economica complessiva degli interventi ancora da eseguire per la restituibilità delle aree.
Dati il grado di complessità e l'estensione della contaminazione, l'intervento di bonifica è stato articolato per fasi:
La progettazione delle Fasi 1 e 2 è stata sviluppata a livello di progetto definitivo, le fasi successive a livello di progetto preliminare.
La Fase 1 dell'intervento è stata completata nel 2016. Attualmente l'Amministrazione Comunale si sta adoperando per reperire le risorse economiche necessarie per le fasi successive.