Committente: | Società privata |
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Luogo e anno: | Provincia di Bergamo, 2012-2013 |
Importo lavori: | Euro 32'360'000,00 |
Tipo di incarico: | Progettazione preliminare e definitiva. Valutazione di impatto ambientale. Documentazione tecnica di istanza AIA. |
Complesso intervento per il recupero ambientale di una cava dismessa in ambiente montano.
Approfondita analisi geotecnica per affrontare in sicurezza le notevoli pendenze in gioco.
Pianificazione del recupero ambientale secondo i criteri dell'ecologia del paesaggio.
Il progetto prevede un intervento di recupero ambientale definitivo con deposito controllato di residui e scarti non pericolosi, da realizzarsi in Provincia di Bergamo. L'area di intervento è un'ex cava quarzifera, costituita da una valle con versanti gradonati, raggiungibile mediante le strade di accesso al sito estrattivo. L'opera è classificabile come impianto di smaltimento per rifiuti speciali non pericolosi.
La progettazione è stata condotta secondo i seguenti criteri:
Il sistema di impermeabilizzazione in progetto (barriera di confinamento del fondo e barriera di superficie) risponde ai requisiti dettati dal D.Lgs. 36/2003 per discariche di rifiuti non pericolosi. Considerata l'elevata pendenza delle sponde, lo strato minerale compattato dovrà essere realizzato mediante posa di terre rinforzate armate con georeti. Sotto il profilo geotecnico, il dimensionamento dell'opera è stato supportato da un'approfondita analisi di stabilità.
Per semplificare le operazioni di posa garantendo al tempo stesso analoghi requisiti di impermeabilità, è previsto un largo impiego di materiali sintetici (geocomposito bentonitico e geocomposito drenante) a parziale sostituzione dei materiali naturali.
Per ottimizzare il drenaggio del percolato sono state realizzate all'interno del corpo rifiuti una serie di linee di flusso preferenziali, caratterizzate da elevata conducibilità idraulica, che consentano un rapido drenaggio verticale del percolato e riducano l'imbibizione dei rifiuti. Per raggiungere tale obiettivo sono stati adottati una serie di accorgimenti progettuali, ponendo particolare cura nell'integrare pienamente i due sistemi di drenaggio del percolato e del biogas, mettendo in connessione i diversi elementi drenanti con l'obiettivo di favorire il deflusso dei liquidi, a vantaggio dell'efficienza di entrambi i sistemi.
L'impianto sarà destinato al conferimento di rifiuti speciali non pericolosi, caratterizzati da una limitata frazione organica e da scarsa biodegradabilità, ragion per cui non si prevede generazione di biogas. Ciò nonostante, in via ampiamente cautelativa è comunque stata prevista la realizzazione di un sistema di monitoraggio, captazione e trattamento del biogas eventualmente prodotto. Tale sistema si configurerà più come un presidio ambientale che come un impianto di captazione vero e proprio, finalizzato a minimizzare le emissioni moleste verso le aree esterne e a garantire le massime condizioni di sicurezza sia all'interno dell'impianto che nelle aree limitrofe.
Il progetto prevede uno schema di coltivazione della discarica per strati successivi, che procederà in parallelo con l'innalzamento progressivo delle impermeabilizzazioni sulle sponde. Durante le fasi di avanzamento della coltivazione, le acque piovane provenienti da monte verranno raccolte, smaltite e controllate con canalette provvisorie ad anello, che seguiranno le varie fasi di avanzamento del cantiere. In questo modo sarà possibile minimizzare la produzione di percolato durante l'intera fase di esercizio dell'impianto.
La rete di smaltimento delle acque meteoriche interne è stata progettata tenendo conto dell'esigenza di rispettare il più possibile, compatibilmente con le modifiche morfologiche indotte dal progetto, le attuali direzioni naturali di deflusso delle acque superficiali e di evitare di concentrare in un punto solo il recapito finale delle acque.
Il progetto di recupero ambientale à stato concepito ed elaborato utilizzando i principi e le valutazione tipiche dell'ecologia del paesaggio, seguendo la metodologia eco-paesistica. Tale approccio metodologico permette di perseguire contemporaneamente sia obiettivi specifici progettuali sia ecologico strutturali di scala più vasta, ovvero a scala di unità di paesaggio o di ecotopo.
Gli interventi progettuali prevedono tre tipologie di opere: